1000 anni fa San Romualdo, monaco benedettino, giunse sui monti del casentino. In quello che oggi è l’ Eremo eresse una chiesetta e le celle per sè e per i monaci eremiti che lo seguivano.

Oggi chi va a visitare l’Eremo si trova di fronte ad un villaggetto fatto di piccole casine dove vivono i monaci, l’ Eremo è chiuso al pubblico; un cancello lo divide dalla parte visitabile e cioè dalla spoglia cella di San Romualdo e dalla Chiesa in stile barocco.

Per me la belleza dell’Eremo è data anche dal suo contesto paesaggistico, infatti si trova ai piedi di una maestosa foresta di abeti e faggi nella quale, camminando attorno alle mura dell’Eremo, vi troverete piacevolmente immersi.

 A pochi chilometri di distanza troviamo il paese di Camaldoli con il suo cinquecentesco Monastero. Non dimenticate l’antica Farmacia dove è ancora possibile vedere forni ed alambicchi, mortai e vasi di ceramica che i monaci utilizzavano per le preparazioni medicamentose.

Vi consiglio di assaggiare il Nocino dei frati camaldolesi, é un vero e proprio elisir, la cui ricetta è rigorosamente mantenuta “segreta”.

Foto: ilbelcasentino.it

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